sabato 3 settembre 2011

Il destino (non è) nel nome

Ti abbiamo dato un nome serio, anzi serissimo.

Il nome dello scienziato premio Nobel.

Il nome dell'avvocato che non perde una causa.

Il nome del medico che ispira fiducia.

Anzi, per non sbagliare te ne abbiamo dati due.

E tu ora te ne esci così? Lasci le tate del nido a bocca aperta e trascini la piccola Ginny in un vortice turbinoso di danze? Ma insomma, avresti potuto darcelo almeno un indizio, un segno?

Se solo l'avessimo saputo...

Ti avremmo chiamato semplicemente "TONY"!





giovedì 1 settembre 2011

Piccole metamorfosi

A giugno a Bruchino hanno dato la prima pagellina. E Brucomamma ha avuto una stretta al cuore.

Che fosse un po' timido e impacciato si sapeva, che fosse permaloso quanto e più di Maritobruco anche... Ma vederlo scritto nero su bianco a Brucomamma un po' e' dispiaciuto.

Il fatto e' che il primo anno di nido per Bruchino e' stato davvero difficile.

Causa mamma profondamente pigra e asociale, non aveva mai frequentato altri bambini e quindi dopo i primi 12 mesi di vita vissuti senza mai aver sperimentato nemmeno un raffreddore, e' diventato da un giorno all'altro il parco divertimenti preferito di tutti i peggiori virus e batteri in circolazione. In particolare Pneumococco e Adenovirus si sono dati appuntamento al "parco" lo stesso giorno di dicembre e il risultato e' stato una broncopolmonite che si e' manifestata in maniera tanto improvvisa e violenta da causargli una crisi febbrile e respiratoria che lo ha mandato dritto all'ospedale.

E quando dopo una settimana e' uscito, Bruchino era cambiato. Era diventato pauroso e irritabile e non si voleva più staccare da Brucomamma.

Ma i bambini si sa, ti sorprendono sempre. E oggi Bruchino mi ha sorpreso.

Primo settembre. Rientro della mamma al lavoro e temutissimo rientro di Bruchino a "ccuola". La mamma di poca fede si aspettava almeno una lacrimuccia, un "no mamma, qui no" e invece niente! Il suo serissimo ometto ha abbracciato tata Iaia e si e' diretto in classe con la flemma di un lord inglese (non per niente di secondo nome fa 'u Principinu).

Invece Brucomamma qualche lacrimuccia l'ha versata. Bruchino mio, come stai crescendo in fretta... E lo sai che ti dico? E' arrivato anche per te il momento di mettere le ali!

lunedì 29 agosto 2011

C'era una volta il bruco Giuggiolon...

...con cento gambe e un paio di calzon! 
Iniziava così la canzoncina che mio padre scrisse quasi 25 anni fa in occasione di una festa di paese.


Era la storia di un bruco impacciato e sfortunato in amore. Aveva infatti perso la testa per una bellissima bruchetta che, manco a dirlo, di lui proprio non ne voleva sapere. Era tanto disperato da meditare propositi suicidi ("... da mille ruote farsi calpestar..."), ma ecco che... Miracolo!!! Si ritrova trasformato in una stupenda farfalla. Naturalmente, una volta diventato farfalla, il bruco si dimentica della bruchetta antipatica ed inizia a svolazzare felice tra i fiori in compagnia di tanti nuovi amici.

A chi si era ispirato mio padre? Ma a me, è ovvio! Complessatissima quindicenne, perennemente innamorata e mai ricambiata. Era una augurio molto tenero quello che mi faceva mio padre - "Vedrai che un giorno anche tu diventerai una magnifica farfalla e le angosce e i drammi di adesso spariranno come per magia..."

Quasi vero.

Ancora non sono diventata una farfalla...tutt'al più adesso sono una crisalide. Forse ho messo un'aluccia fuori dal bozzolo, ma mi sento ancora un po' bruco.

Per fortuna non ho più tutti i complessi di allora... Beh.. Insomma... Forse qualcuno è rimasto... Qualche esitazione, qualche insicurezza... E dire che il bruco ne ha fatta parecchia di strada: si è laureato, si è sposato, ha avuto un meraviglioso " bruchino" e ha anche un lavoro che gli dà mangiare.

Ma ancora no. Il bruco fatica ad uscire completamente dal suo bozzolo. E, se il complesso delle orecchie a sventola per fortuna se ne e' andato, si e' manifestato da un paio d'anni il fastidioso complesso di madre inetta.

Chissà, magari scrivendo un blog, mi faccio un'autoanalisi e riesco a tirar fuori anche l'altra aluccia e spiccare finalmente il volo.

Ci provo? Proviamoci